Storia di un viaggio coraggioso – di Carlo Iacovini
#Ecartec l’importante fiera di settore della mobilità elettrica che si è appena conclusa a Monaco in Germania è stata la giusta occasione per un viaggio coraggioso. Raggiungere la fiera con un’auto elettrica. Non è una Tesla, sarebbe troppo semplice, ma una #BmwI3 in uso da parte del team Spin8 start up che punta proprio a sostenere lo sviluppo della mobilità elettrica.
Si parte da Milano nel primissimo pomeriggio, con prima tappa possibile già a Brescia presso i punti di ricarica A2A. Dopo Peschiera il team è al completo e si parte per il Brennero.
Prima tappa prevista a Rovereto dove un’azienda privata ha installato e messo a disposizione una colonnina slow. Si sperava in un “biberonaggio”, ma nonostante la disponibilità del personale e della tessera di accesso al punto di ricarica… purtroppo la tecnologia non ha aiutato e la colonnina non ha funzionato. Per fortuna che c’è il range extender e con un preciso calcolo chilometrico riusciamo a raggiungere Bolzano. Da poco tempo l’utility locale AEW ha installato un fastcharge 50kw aperto al pubblico, in prossimità della loro sede. L’accesso alla colonnina passa tramite l’acquisto di una tessera prepagata, da ritirare presso l’ufficio del turismo di Bolzano, situato in pieno centro. Dopo una camminata nell’area pedonale, riusciamo a garantirci 40kw di ricarica a 15 euro (+ 5 euro di cauzione) e raggiungiamo la colonnina.
In circa mezz’ora, dopo qualche difficoltà di setting sulla colonnina, la I3 raggiunge quasi il 90% di ricarica e siamo pronti per ripartire. Il bello arriva ora.. la prossima colonnina non arriva prima di Telfs, a 30km da Innsbruck in un Hotel Ristorante all’avanguardia che ha installato una colonnina a 20kw Dc per i propri clienti. Una rarità di questi tempi degno di un Tesla Supercharger. Bypassando autostrada, utilizzando la modalità ecopro+, riducendo la temperatura (che scende attorno agli 0 gradi all’esterno) il viaggio prosegue, con molta calma, quando poi decidiamo di bypassare il fastcharge disponibile e dirigerci per una via più breve verso Monaco. Il range extender è sempre – purtroppo- il vero ago della bilancia e solo grazie alla presenza del sistema che mantiene in carica le batterie” alla fine, verso la mezzanotte, con un po’ d’ansia d’autonomia, raggiungiamo Monaco.
Insomma alla fine, l’idea di viaggiare in elettrico è possibile, oggi impraticabile se non per ragioni veramente turistiche dove il nodo principale sembra essere proprio la presenza delle colonnine, ma anche l’accesso alle stesse. Operatori locali e frammentati creano una “user experience” che poco si concilia con il valore di innovazione dell’elettrico. C’è molta strada da fare, ma è quella giusta.