Si parla tanto della sharing economy, chi ci scrive addirittura un libro (il sottoscritto), chi la osteggia e la critica e chi magari la sottovaluta. Pensiamo che la sharing economy sia figlia della crisi (in parte può essere vero) o che sia un divertimento nato da tech company che hanno inventato le più innovative app del momento. Bene in questo breve post, da “esperto” del settore racconto un’ esperienza di vita vissuta. Una lunga trasferta lavorativa negli states è l’occasione migliore per avventurarsi nel mondo della silicon valley e bay area alla scoperta di come funziona una società in “sharing”. La California non è in crisi, anzi il senso comune qui è di benessere diffuso, dinamismo, imprenditorialità e start up, il paese delle opportunità. Ma il tessuto sociale è pervaso di “sharing economy”. L’appartamento dove stare? l’ho trovato con Airbnb, comodissimo, nella posizione giusta e a metà prezzo rispetto a qualunque residence “tradizionale”. Mi devo muovere in città?: Uber, Lyft e Sidecar, sono più popolari delle metropolitane e dei taxi. Anche qui c’è stata qualche battaglia ma alla fine la domanda e il mercato hanno vinto. Le tariffe dei viaggi sono anche della metà rispetto ai taxi, potendo scegliere tra tanti livelli di servizio (black car, vettura “economy” o anche car pooling insieme ad altri passeggeri). C’è la scelta per tutte le preferenze e le tasche.
L’altra sera a cena con il CEO della più importante azienda di infrastrutture di ricariche per EV americana…ai saluti finali mi racconta come avrebbe chiamato Uber per andare in aeroporto. Mi ha mostrato la sua tessera ZIPCAR evidenziando come la miglior combinazione possibile sia avere tutti gli account dei servizi di sharing.
Parlando con i drivers di Lyft e Uber si scopre poi che sono studenti che si mantengono in parte gli studi, che sono dipendenti di aziende che arrotondano negli orari di picco o liberi professionisti che promuovono anche il loro business. Insomma tutta l’economia è quotidianamente permeata di questi nuovi servizi, che hanno il grande plus di avere migliorato la mobilità e non solo. Non è solo questione di economia, di leggi e di innovazione, lyft, airbnb, rappresentano un valore intangibile di comunità, di fiducia nelle relazioni che è uno dei migliori asset. Andare a casa di “sconosciuti” era una cosa impensabile fino a poco tempo fa, ma diventa normale oggi, anzi diventa curioso per la possibilità di conoscere nuove persone, che sai, a monte, condividere una filosofia di comunità e di socialità… che rappresentano un valore riscoperto.
Insomma, la sharing economy applicata è bella, comoda e nonostante i tanti ostacoli formali e normativi, non potrà che svilupparsi. Abituiamoci. Conviene.