Se ne parla tanto, qualche progetto sperimentale in Italia, soprattutto incentrato nelle diffusissime auto ibride. In occasione di un viaggio nel quartier generale di un grande brand dell’infrastrutture di ricarica, come potevamo perdere l’occasione di provare “con mano” la realtà dei servizi di taxi elettrici. Taxi-E è una compagnia nata nel 2011 di cui proprio in questo blog parlai ampiamente. La stessa azienda sarà anche tra le prime che utilizzerà il nuovo Nissan ENV200 mentre a distanza di qualche anno abbiamo insieme a dei colleghi testato il servizio.
L’auto ci aspetta all’aeroporto, davanti alla fermata dei taxi. La prenotazione viene fatta la sera prima con dettagli volo mentre all’arrivo è lo stesso autista che mi chiama per rassicurarsi che tutto sia come da programma. La vettura, una Leaf di seconda generazione è brandizzata ma non riscuote alcun interesse particolare, segno che è un’abitudine da queste parti. Siamo in 3 a viaggiare, comodi, nella berlina che si muove in silenzio. La distanza è di circa 45 minuti quindi abbiamo tempo per annotare le abitudini dell’autista, curiosi di conoscere come funziona la quotidianità dell’auto elettrica. Il conducente è molto professionale, infatti il servizio si avvicina molto di più ai nostri NCC più che ai taxi tradizionali. Ma soprattutto è un appassionato di veicoli elettrici ed esordisce chiedendo informazioni, immaginandosi dei clienti novizi. In realtà la conversazione finisce presto in tecnicismi di autonomia, sistemi di ricarica rapida, voltaggi e amperaggi. Stupisce innanzitutto la testimonianza reale della comodità di utilizzo. Le vetture hanno percorso più di 150.000km, nessun problema rilevante per la batteria e una grande tenuta nel tempo. I tragitti sono pianificati quotidianamente, ci sono 25 vetture in flotta operative e l’azienda cresce, quindi il business funziona.
Ma torniamo alle domande e alle curiosità. Ogni auto fa 2 ricariche rapide al giorno, in appositi punti di ricarica disponibili, mentre la notte le vetture sono parcheggiate in spazi dedicati con ricarica lenta disponibile. L’autonomia non è mai un problema, dice orgoglioso il nostro driver, anche se appena arrivati a destinazione si premura di collegarsi per un biberonaggio presso una centralina fast. Una chiamata improvvisa richiede l’uso del fidato Apple mac per inviare una mail. Problema facile, ogni vettura è un hotspot wifi dove collegarsi per poter navigare liberamente. Anche la password è in tema “cleanair” mi dice il conducente mostrando con sorriso un post-it. Arrivati a destinazione, è bastato segnalare il volo di rientro e puntuale una vettura ci aspettava per riportarci in aeroporto. Stesso entusiasmo e professionalità oltre a confermare il buon comportamento della vettura. Alla fine di stonato c’è solo il costo… molto peggio di milano-malpensa… seppur con km inferiori. Ma forse tutti i taxi di Amsterdam sono più cari…e se anche così non fosse, noi viaggiavamo a zero emissioni.