L’Italia sta affrontando la crisi nera dell’auto e ogni giorno si contano chiusure di rivenditori. Ma i tempi di difficoltà (per coloro che riescono a superarle) sono anche i

migliori per riorganizzare le strategie e un’idea arriva dagli Stati Uniti dove la Ford, in previsione della crescita dei volumi di vendita delle auto elettriche, ha avviato un processo di certificazione dei rivenditori.
Non tutti infatti sono autorizzati a commercializzare le sempre più diffuse Focus Electric e C-max Energy. La Cmax ibrida ha raggiunto un volume di vendita di oltre 3.000 unità in Ottobre oltre a 144 ibride plug in, risultati incoraggianti per un settore che deve ancora crescere molto.
Dopo i primi 67 autosaloni, oggi sono oltre 200 i potenziali rivenditori dei nuovi mezzi. Ma cosa implica la certificazione? Il concessionario deve rispettare una serie di requisiti tra i quali:
- installare almeno due punti di ricarica nel proprio autosalone e centro assistenza
- mostrare in showroom almeno due modelli elettrici sempre disponibili
- formare almeno l’80% del personale di vendita alla mobilità elettrica
- allestire con corner specifici di presentazione i lay out dei saloni
- partecipare al programma di efficienza energetica (Ford Go Green) per ottimizzare i consumi del punto vendita
Sono requisiti tutto sommato semplici da rispettare e non tengono in considerazione delle esigenze legate all’installazione dei punti di ricarica, scoglio importante nel nostro mercato per la diffusione delle auto ecologiche. Si potrà migliorare notevolmente quando il metodo sarà introdotto anche da noi. Lo spunto è però certamente interessante e in Italia solo Renault ha avviato un programma di formazione della propria rete vendita per preparare alla vendita di Twizy, Fluence e ,a breve, della nuovissima Zoe. Ci si augura potrà essere uno stimolo di innovazione per quando si uscirà dalla crisi nera in cui versa il settore.
Thanks to Pure Green Cars.