La presentazione è di qualche settimana fa, ma non posso non prendere spunto dai recenti progetti di architettura per condividere un approccio nuovo alla crescita sostenibile delle città. Siamo abituati ad associare il concetto di rinnovabile con il

fotovoltaico (almeno i non addetti ai lavori) così come i grandi investimenti in equity dei fondi internazionali si indirizzavano verso impianti con celle sempre più performanti. Il V conto energia ha raffreddato gli animi degli investitori, e mentre gli incentivi del GSE diminuiscono, si tende sempre più a sostenere gli impianti sui tetti delle case e dei capannoni. Scelte condivisibili e certamente responsabili, ma in più parti del mondo la creatività architettonica si sposa sempre più con le energie rinnovabili. E questa volta il fotovoltaico non centra nulla. A Oklahoma city un centro medico è stato dotato di un parco eolico di 18 turbine ad asse verticale, installate sulla sommità dell’edificio, perfettamente integrate nello stile del palazzo. Con

una potenza di 4,5 kw ciascuna sono alte 18,5 metri e si attivano con una velocità eolica di 8.9 mph, senza bisogno di interventi da parte della rete elettrica. (la velocità media del vento a Oklaoma è di gran lunga superiore).
Il responsabile del progetto, Ken Morgan è ovviamente entusiasta sopratutto perchè la novità non è solo l’integrazione architettonica dell’impianto, ma la possibilità di produrre energia eolica nello stesso luogo in cui viene utilizzata.
A vederle sembrano molto ben integrate nello stile del palazzo e certamente potranno essere spunto di innovazione per infrastrutture in corso di progettazione anche in Italia. Forse nei centri storici potrebbero essere troppo azzardate ma non sarà difficile individuare possibili siti da studiare. Sempre che leggi e leggine non arrivino a bloccare nuove spinte di innovazione.