Micromobilità: il business dell’ultimo miglio

All’inizio fu il “Segway”, rivoluzionario mezzo di trasporto dedicato alla micro mobilità individuale. Voleva cambiare le nostre abitudini in

vw bik.e

tutto il mondo, ma se non è stato proprio un flop, il contatto con la dura realtà del mercato non è stato dei migliori. Forse era troppo presto, ma l’intuizione di soddisfare le esigenze di spostamento di cortissimo raggio era più che corretta. Non è un caso infatti che i più importanti produttori di auto stiano ampliando la loro offerta con mezzi (in prevalenza elettrici) quali biciclette, miniauto e veicoli di varia tipologia con 2, 3, o 4 ruote.

Secondo una recente ricerca presentata da Frost&Sullivan, già entro il 2015 saranno disponibili oltre 50 prodotti, dalla Smart E-bike, alla General Motors EN-V, fino a Ford, Psa, Hyundai, il business non conosce confini ed è globale, come tutto in questa generazione. La crescita del mercato sarà proporzionale al livello di conoscenza dei prodotti, è solo questione di tempo. Basti pensare che Volkswagen mira a vendere una bik.e per ogni auto commercializzata. Lo sviluppo delle grandi metropoli con le conseguenti nuove forme di mobilità e il moderno rapporto tra la cosiddetta generazione Y(i giovani di oggi) e l’auto (sempre più incentrato all’ecologia e praticità

Honda U3X

e sempre meno allo status symbol), sono tra i principali elementi di crescita di questo nuovo mercato. Molta fantasia ma tanta tecnologia per quanto riguarda i nuovi mezzi di trasporto: si andrà dal tradizionale scooter elettrico o bici a pedalata assistita (pieghevole o normale) ai più originali 3 ruote o addirittura a ruota singola. “L’importante è stupire” sembrano pensare nei reparti marketing delle multinazionali. E se nel 2011 il mercato contava 25.000 unità (di cui il 72% vendute in America), spartite tra pochi produttori (Piaggio e Segway da soli coprono l’85% del totale), nel 2018 si prevedono quasi 500.000 mezzi venduti, per lo più in Europa (64%) soprattutto da parte di case automobilistiche (VW, BMW, Honda, Renault, Gm e Daimler). La concorrenza quindi sarà molto agguerrita, se pensiamo che oggi non ci sono nemmeno ancora i prodotti.

La ricerca Frost&Sullivan apre nuovi scenari sul futuro della mobilità  perché prevede lo sviluppo di un mercato ancora ignoto ai clienti, ma, a giudicare dagli investimenti in gioco, molto sentito in futuro. Il

ford e-bike

successo di questi prodotti porterà benefici al sistema dei trasporti perché tenderà a ridurre l’uso dell’auto privata (mediamente in oltre il 70% degli intervistati questi mezzi sostituiscono spostamenti individuali), a favore di modalità più ecologiche. Sarà interessante vedere come le città e i grandi “brand” del marketing sapranno cogliere questa opportunità per progetti pilota nelle aree urbane e nel complesso  sistema dei trasporti. E’ sempre più evidente che il mercato dell’auto va sempre più nella direzione di offrire “mobilità” e non più solo veicoli. Non resta che attendere i prodotti, con molta curiosità, per prepararsi all’ennesima piccola rivoluzione urbana.

Agenzia Ansa

Electricmobility.it

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