Il modello di business di Better Place affascina operatori del settore in tutti i continenti. E in effetti pensare di rivoluzionare il mondo dell’auto realizzando un’intera infrastruttura di ricarica, da standardizzare sulle nuove vetture in produzione è una “mission” lungimirante, ammirevole e ambiziosa.
Ma i capitali internazionali raccolti, i primi progetti pilota e la strategia di lungo termine stanno dando i primi frutti. Pochi giorni fa la società ha annunciato di avere raggiunto 1 milione di Km “elettrici” percorsi dalle autovetture che utilizzano le infrastrutture di ricarica in Israele e Danimarca. Ma non solo, sono 55 le stazioni di “cambio” batteria realizzate tra i due paesi e dopo i primi 4 mesi di test (a cura di dipendenti, familiari e amici), hanno totalizzato anche 15.000 sostituzioni di batterie, nella flotta di Renaul Fluence attualmente in uso.

Poco importa se in Israele i detrattori accusano Better Place di creare un monopolio anche perchè in effetti non esistono competitor che stiano entrando in questo mercato. Oltre a Israele, anche Olanda, Danimarca, Giappone, Cina e tra poco Australia, sono i paesi che vedranno crescere le stazioni di sostituzioneLa visione è completamente diversa dal concetto di ricarica. L’aziende vende “km” di utilizzo, con un approccio che cambia alla radice il paradigma di vendita e di utilizzo dell’auto. la sfida è ancora molto lunga e il successo vero arriverà con il lungo termine, ma intanto rincuora vedere i primi obiettivi raggiunti. In attesa di vederli arrivare anche in Italia, attualmente non considerata un mercato interessante in quanto priva di una politica di incentivazione seria della mobilità elettrica (ma ancora per poco).